Cerca
Close this search box.

ORGANIC LAVENDER FARM AND AGRITURISMO IN MAREMMA TUSCANY

La raccolta e la distillazione della nostra lavanda bio 2017

Buongiorno carissim@,

Siamo arrivati ad ottobre ed io ancora non sono riuscita a raccontarti della raccolta e della distillazione della nostra lavanda. Gli adottatori, cioè chi ha aderito ad Adotta una lavanda bio sono gli unici fortunati ad essere stati informati di tutti i dettagli.

Quella che è appena terminata è stata un’estate durissima per l’agricoltura. Qui al Podere Argo abbiamo toccato temperature mai viste e sentite, un caldo torrido, ma la cosa più grave è stata la siccità proptratta per tanti mesi, che ha ridotto la terra in un quasi deserto.

La mia lotta perpetua contro le erbacce quest’anno è stata vana, perché poverine neanche loro hanno resistito alla mancanza d’acqua. Per la prima volta da quando vivo qui, e sono 15 anni, da maggio è stata sufficiente una sola falciatura dell’erba, poi non ce n’è stato bisogno. La terra era diventata come sabbia, non si vedeva un filo d’erba e nemmeno un fiore, solo la lavanda ha resistito, e ad un certo punto ho temuto anche per lei.

Ma veniamo al racconto di quei giorni bollenti e faticosi di fine luglio.

Ho iniziato a raccogliere la lavanda domenica mattina, e non è stato facile iniziare. La temperatura fuori era talmente alta che ho dovuto fare una grande opera di autoconvincimento per uscire, impugnare il falcetto e mettermi al lavoro.

Nel campo ci saranno stati almeno 35 gradi, un sole che spaccava le pietre e pure il cervello, e nemmeno l’ombra di una nuvola. Mentre con il falcetto stavo tagliando una grossa pianta sono stata attaccata da uno sciame di vespe che aveva fatto il suo nido all’interno, ho rimediato 2 pizzichi uno sul naso e uno su una chiappa. Naturalmente sono corsa subito a prendere la mia boccetta di olio essenziale di lavanda e il dolore e gonfiore è presto passato.

Ma non è finita qui, mentre le vespe mi pizzicavano è saltato pure il collegamento adsl, isolandomi dal mondo.

Alla sera, grazie anche all’aiuto di Ivaldo, avevamo già raccolto 2 file grandi; poi di notte, come tradizione vuole, dopo mesi e mesi di siccità ha piovuto.

Quindi lunedì mattina mi sono svegliata con la lavanda bagnata, senza collegamento internet, con tantissimi pacchi in attesa di essere spediti, con il corriere già prenotato ma impossibilitata a preparare le lettere di vettura. Ti puoi immaginare il mio umore.

Verso le 10 quando la lavanda ormai era asciutta, con i nervi a fior di pelle, mi sono rimessa a schiena bassa sotto il sole a raccoglierla e dopo qualche ora ha riniziato a piovere, questa volta davvero forte.

Sono dovuta correre via con i sacconi pieni di lavanda e metterli al riparo per evitare che i fiori si bagnassero e ho aspettato e sperato che smettesse presto. Alle tre di pomeriggio sono riuscita a riprendere la raccolta, e finalmente alle 8 di sera avevamo finito !!
Stanchi sfiniti con le gambe pesanti, e la testa ancora di più per il gran caldo, caricando i sacconi in macchina ci siamo subito resi conto che la quantità di lavanda raccolta era molto inferiore a quella dell’anno scorso.

La mattina seguente, martedì, alle 8 io e mia figlia minore Ambra siamo partite alla volta del laboratorio di distillazione biologico dove andiamo tutti gli anni e che dista da qui un’ora di macchina.

Al nostro arrivo, nel vedere i pochi sacconi di lavanda il tecnico addetto alla distillazione mi ha detto che quest’anno tutti i produttori che erano andati lì a distillare avevano fatto metà delle cotte (distillazioni) rispetto agli anni passati, e di conseguenza prodotto la metà di olio essenziale e di idrolato. Le premesse non promettevano niente di buono.

La procedura si è ripetuta come ogni anno e se mi segui da un po’ le conosci sicuramente: il tecnico ha messo la nostra lavanda in un montacarichi per trasferirla dentro al distillatore che contiene fino a 250 kg di fiori di lavanda, l’ha chiuso ermeticamente, ha azionato i motori  e fatto partire la distillazione, ossia ha fatto entrare il vapore nel distillatore che passando attraverso le sommità fiorite della lavanda estrae l’olio essenziale e l’idrolato.

Dato lo scarso raccolto io quest’anno ero molto tesa, e pregavo con tutte le mie forze che la resa sarebbe stata comunque buona. Guardavo i tubi da cui lentamente fuoriescono da una parte l’olio essenziale e dall’altra l’idrolato e pregavo.

Purtroppo però alla fine dellla distillazione il responso è stato pesantissimo.
Quest’anno la nostra lavanda biologica ha prodotto solo 2 litri e 100 di olio essenziale di lavanda, praticamente la metà della produzione dell’anno scorso, mentre io avevo calcolato, dato che le nostre piante di lavanda sono in fase di crescita, di produrne quasi il doppio dell’anno scorso. Tutto ciò è sicuramente dovuto all’eccezionale siccità che ha colpito la nostra zona.

Credo tu riesca a capire il mio sconforto e sgomento. Per un’azienda piccola come la mia questi sono colpi “sonori”, come dicono qui in Maremma. Colpi difficili da digerire e da ammortizzare.

Dopo una buona mezz’ora di buio totale, ho ritirato su la testa e mi sono sforzata di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ho pensato che invece la produzione di idrolato è stata abbastanza buona, che posso sopperire alla scarsità di olio essenziale di lavanda producendo più oleolito di lavanda e più sacchetti con i fiori essiccati. Che ho anche molta lavanda essiccata ad uso alimentare da confezionare e vendere, che posso inventarmi nuovi prodotti a base di lavanda.

Da ottimista incallita ho pensato insomma che posso e voglio trovare una soluzione, e che spesso ciò che all’apparenza sembra un problema potrebbe trasformarsi in una nuova meravigliosa opportunità. I problemi come tesori, la grande lezione che ho imparato da mio padre.

E poi diciamolo, quello di quest’anno è sicuramente un olio essenziale di lavanda di qualità eccezionale, un olio ottenuto in un periodo duro e difficile, da piante che hanno resistito alla mancanza d’acqua, a temperature letali, che sono sopravvissute a condizioni estreme. Non può che essere un olio essenziale di lavanda potente, efficace, ricco di proprietà benefiche per il nostro corpo e la nostra mente, sicuramente migliore di quello degli anni scorsi.

Un olio essenziale di lavanda puro al 100% e biologico, coltivato con tanto amore e passione da me personalmente, che i miei carissimi adottatori di lavanda stanno provando per primi proprio in questi giorni !!

Sogni anche tu di avere un campo di lavanda e di lavorare nel mondo della lavanda ^ Scarica la Check List gratuita per iniziare una coltivazione di lavanda di successo. 

[aweber listid=5835511 formid=1290291078 formtype=webform]

Una risposta

  1. “un olio ottenuto in un periodo duro e difficile, da piante che hanno resistito alla mancanza d’acqua, a temperature letali, che sono sopravvissute a condizioni estreme”

    Che bell’esempio da seguire, Beatrice! Adattarsi elasticamente alle condizioni sfavorevoli e saper produrre una qualità migliore… dovremmo farlo anche noi!
    Non vedo l’ora che arrivi anche il mio pacco, non vedo proprio l’ora! 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: Contenuto protetto da copyright