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ORGANIC LAVENDER FARM AND AGRITURISMO IN MAREMMA TUSCANY

La mia idea di ospitalità

All’inizio di settembre sono partita per sei giorni di strameritata vacanza. Dopo un’estate torrida, e dopo mesi e mesi di duro lavoro, ho mollato tutto, o quasi, e sono partita con la mia famiglia per Civitanova Marche. Con noi c’erano anche le nostre due cagne Pimpa e Dora, se mi segui su Instagram molto probabilmente hai già visto le foto della nostra vacanza.

Dopo aver passato tutto l’anno ad accogliere ospiti sono (finalmente) passata dall’altra parte della barricata. Sono diventata io stessa ospite, ho cambiato totalmente prospettiva e mindset e ho potuto finalmente mettermi nei panni dei miei ospiti. Ho potuto  provare sulla mia pelle cosa sente, cosa si aspetta, di cosa ha bisogno chi viene a soggiornare nel mio agriturismo.

Non fraintendermi, non è la prima volta che vado in vacanza, ma è la prima volta che l’ho fatto da questa prospettiva. E devo dirti che è stata un’esperienza per me utilissima. Talmente tanto utile che ho deciso che diventerà un’abitudine più frequente, un esercizio di empatia che praticherò più assiduamente. Ora ho la scusa, “è per lavoro !”

Essere a mia volta ospite mi ha permesso anche di avere più chiaro cosa sia per me l’ospitalità, e di fare luce su tanti aspetti del mio agriturismo che io do spesso per scontato, e che invece sono dei miei punti di forza, e allo stesso tempo individuarne altri a cui non avevo pensato e su cui posso e voglio migliorare.

La casa in cui abbiamo soggiornato, prenotata attraverso Airbnb, un sito che io amo e con cui condivido in toto la filosofia del viaggiare e dell’ospitare e su ci sono anche io con il mio agriturismo, era una casa molto spaziosa e comoda, letteralmente a due passi dal mare. Una casa però completamente vuota e asettica: niente biancheria per i letti, niente asciugamani, niente tovaglie, strofinacci, presine, abbiamo dovuto portare tutto da casa. Anche in cucina non c’era assolutamente niente degli ingredienti base necessari per cucinare, quei piccoli dettagli che ti fanno sentire subito accolto, benvenuto. Piccole attenzioni che non ti fanno sentire un estraneo nella tua casa vacanza.

Io ho un’idea ben precisa dell’ospitalità e dell’accoglienza, un’idea abbastanza estremista, ma in senso buon, eh. Mia madre è pakistana e mi ha insegnato fin da piccola che l’ospite è sacro, e che con lui si condivide tutto; della serie: “se qualcuno viene a trovarmi all’ora di cena e io non ho abbastanza da mangiare, piuttosto non mangio io ma gli offro la cena”. Forse una concezione anche un po’ estrema per noi occidentali, ma questo è il clima in cui sono cresciuta.

La mia casa a Milano era più simile ad un bed & breakfast, no anzi ad un hotel vero e proprio, che ad una casa normale. L’unica differenza è che da noi gli ospiti soggiornavano senza pagare. Ho visto passare parenti, amici, amici di amici, parenti di 10° grado provenienti da ogni parte del globo, e da ogni emisfero. Insomma accogliere ed ospitare a casa nostra era pane quotidiano.

Da mio padre italiano, esperto di qualità totale e assiduo frequentatore del Giappone, ho assorbito invece l’attenzione e la cura verso il cliente, l’importanza della sua soddisfazione e della qualità di un servizio. E sempre grazie a lui ho avuto l’opportunità e la fortuna di visitare e soggiornare negli alberghi giapponesi al top della qualità, e poi di collaborare come consulente junior in un grande progetto di qualità totale applicato al turismo in Spagna.

Tutto ciò per dirti che al mio arrivo non mi sono sentita davvero accolta e coccolata, certo non mi aspettavo l’accoglienza di casa mia a Milano e neanche degli hotel in Giappone, ma qualche piccola accortezza in più sì.

Qui al Podere Argo, nella Casa del Sole, i miei ospiti al loro arrivo trovano tutti gli essenziali per cucinare: sale grosso, sale fino, zucchero, olio, aceto, caffé, te, sono piccoli dettagli che secondo me fanno la differenza. Mi piace fargli trovare anche qualcosa in più: un cesto di frutta fresca, o un mazzo di fiori, oppure la verdura di stagione raccolta nell’orto, dei biscotti, o un dolce. Mi piace andare oltre le loro aspettative.

Amo offrire quelle piccole comodità che rendono la loro vacanza più fluida, più leggera. La borsa per fare  la spesa in tela, un ombrellone per andare al lago o al mare, una borsa frigo per organizzare un pic nic su un prato, un faldone scritto da me con tutte le informazione utili sulla zona, libri in tante lingue da leggere sull’amaca o sotto una grande quercia, degli impermiabili in caso di pioggia, sono solo alcune delle cose che puoi trovare qui. Piccoli dettagli che non fanno certo del Podere Argo un hotel a cinque stelle, ma un luogo dove sentirsi coccolati, curati, accolti, e dove trascorrere una vacanza spensierata e RILASSATA.  Un posto in cui sentirsi a casa pur essendo in vacanza.

Questo è ciò che intendo io per ospitalità, qualcosa che va al di là dell’affittare una casa, ed è ciò che desidero offrire a te che soggiorni qui.

Ora però sono curiosa di sapere qual’è la tua idea di ospitalità. Cosa ti piace trovare al tuo arrivo nella tua casa vacanza ?

Che cos’è che ti fa sentire subito a casa ? Scrivimelo qui nei commenti.

4 risposte

  1. Lo sai che mi tenti, vero? e lo sai che troverò la scusa giusta per venirti a trovare appena possibile!? 😉

    Certo che sì, le piccole attenzioni fanno molto piacere, ti fanno sentire a casa e ti aiutano a “sentire” di più il senso dell’accoglienza. In uno dei nostri viaggi – quello che ha fatto nascere il circolovizioso, per la precisione – a Montalcino, in un b&b in pieno centro, abbiamo trovato un’accoglienza fantastica, fatta di buonissime marmellate fatte in casa, di dolci e via così, ma quello che mi ha colpito di più è stato un piccolo cuscinetto profumato da portarsi a casa. Cucito a mano anche quello, con una precisione ammirevole (da figlia di sarta precisina me ne accorgo subito), riempito di lavanda. Sta ancora nel mio armadio, non riesco a liberarmene perché mi ha donato una bella emozione.

  2. Bellissimo post Beatrice, davvero!
    Sai cosa mi fa sentire a casa? Un libro sul comodino. Chissà che prima o poi i nostri sguardi non si possano incrociare dal vivo. Buon lavoro

    1. Grazie Raffaella, Bellissima idea il libro sul comodino, la adotterò nel mio agriturismo.
      Lo spero anche io, spero tanto di riuscire a venire a fare l’ospite nel tuo B&B a Palermo <3

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