Con la fine del 2016 si conclude anche la prima edizione o stagione di Adotta una lavanda biologica, l’iniziativa che ho lanciato ad aprile dello scorso anno e che senza esagerare ha dato una vera e propria svolta alla mia azienda e alla mia vita, decisamente in meglio.
Prima di ripartire con il nuovo anno voglio quindi parlarvi nei dettagli di questa esperienza emozionante, coinvolgente, fatta di tantissimi incontri, di abbracci veri e virtuali, di condivisione, ma soprattutto di passione pura e incondizionata verso questa meravigliosa pianta, la lavanda. Voglio anche mettere in luce cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato di questa mia iniziativa, per migliorarla e per rendere Adotta una lavanda biologica sempre più speciale, ricca ed emozionante.
L’iniziativa è partita in sordina, senza grandi pretese, era un’idea che mi frullava nella testa da qualche anno, ma presa dalle tante cose da sbrigare qui nella mia azienda e nel mio agriturismo, non mi ero mai fermata a svilupparla e a prestargli davvero attenzione.
Con mia grande sorpresa invece Adotta una lavanda biologica ha iniziato da subito a ricevere adesioni di persone entusiaste all’idea di poter vivere in prima persona l’emozione di coltivare lavanda biologica e di godere di prodotti biologici coltivati ancora alla vecchia maniera, cioè principalmente a mano da una piccola azienda agricola quale è il Podere Argo. Per lo stesso motivo credo, tante persone hanno scelto di regalare Adotta una lavanda biologica alle persone care per occasioni speciali come matrimoni, anniversari, compleanni, come regalo di fine anno per le maestre, ecc..
Un altro aspetto che all’inizio avevo sottovalutato e di cui mi sono resa conto solo strada facendo è che Adotta una lavanda bio è anche un meraviglioso e grande esercizio di pazienza, di attesa, di fede, di speranza, di affidarsi agli agenti atmosferici e di immersione totale nei cicli naturali e nelle stagioni. Abituati come siamo ad acquistare i nostri prodotti sugli scaffali di un negozio o di un supermercato, già belli e pronti e confezionati, raramente ci soffermiamo a pensare a tutto il lavoro che c’è dietro ad essi, a quanto tempo ci vuole per produrli, alle sfide e ai problemi che bisogna superare per poterli fare. Così facendo ci perdiamo tutta la bellezza, la cura, la dedizione che c’è dietro ad ogni cosa ed insieme ad essi perdiamo in consapevolezza e gratitudine.
Sempre più convinta della validità della mia iniziativa ho deciso di lanciarmi davvero, di osare, senza paura di ricevere un rifiuto. Ho così iniziato ad inviare tweet a giornali, riviste green, e personaggi dello spettacolo che amo e che stimo. D’altronde non mi costava nulla provarci, anche a costo di un rifiuto.
Coincidenza ha voluto che in quei giorni avevo sentito Fabio Volo parlare al Volo del Mattino, la sua trasmissione radiofonica, di lavanda e di Provenza, ho così preso subito la palla al balzo e gli ho inviato un tweet in cui dicevo che se amava tanto la Provenza e la lavanda poteva adottare una lavanda e aiutarmi a promuovere la mia iniziativa. Non ho ricevuto alcuna risposta a quel tweet, e ammetto di esserci rimasta male, non che pretendessi una risposta, ma speravo almeno in un retweet.
Non mi sono lasciata demoralizzare e ho continuato sulla mia strada, ho continuato a mandare tweet, a scrivere a giornali, sulle pagine Facebook, non mi sono persa d’animo, e intanto la mia iniziativa continuava a diffondersi, grazie ai blog e ai social, e le adesioni crescevano.
E poi quando ormai non mi ricordavo neanche più di avergli mandato un tweet e quando avevo perso ogni speranza è arrivata inaspettata la telefonata di Fabio Volo, di cui vi ho già ampiamente parlato qui. Subito dopo sono stata letteralmente travolta da telefonate, email, messaggi sulla mia pagina Facebook. Quella giornata non me la dimenticherò mai, per la gioia che ho provato, per la soddisfazione, e per l’immensa gratitudine che ho sentito.
I messaggi arrivavano a raffica sulla mia casella email, il mio blog aveva talmente tanti accessi che sembrava esplodere da un momento all’altro, e a un certo punto ho dovuto mettere mia figlia Viola, con un altro computer a cercare di rispondere a tutte le richieste che ricevevo. Una giornata indimenticabile che mi ripagava di anni e anni di lavoro duro, di sacrifici, di errori, di ripensamenti, di sogni testardi tanto quanto me. Che grandissima soddisfazione.
Una volta passata l’euforia è arrivato però il duro lavoro, non avendo io un ecommerce vero e proprio ma moduli di adesione, e dovendo gestire manualmente tutte le richieste e tutti i pagamenti, ho passato giornate intere, e notti, a rispondere a centinaia di mail, a verificare pagamenti, a scrivere ricevute, a spedire certificati di adozione, oltre che a rispondere a richieste e informazioni di routine. Perché nel frattempo la mia azienda e il mio agriturismo dovevano andare avanti con il lavoro. E’ stata dura, e anche molto molto faticoso, ma ne è valsa la pena e lo rifarei altre mille volte, perché è stata per me anche e soprattutto una palestra utilissima in cui ho imparato tantissimo.
Durante i mesi estivi tante persone sono venute al Podere Argo a trovare me, ma soprattutto a toccare con mano la loro lavanda e vedere dove cresceva e fioriva. Alcune hanno anche scelto di soggiornare qui qualche giorno. E’ stato bellissimo conoscerle dal vero, fare due chiacchere insieme e scoprire affinità e passioni comuni.
Dopo aver vissuto insieme tutte le fasi di coltivazione a metà settembre è partita l’operazione che più mi spaventava, quella del confezionamento e delle spedizioni dei pacchetti ai cari adottatori. E’ stato difficile per me gestire da sola più di 200 spedizioni tutte insieme che si andavano ad accavallare con i tanti ordini che contemporaneamente per fortuna ricevevo, imballare tutti i prodotti, confezionarli nelle scatole, stampare i fogli informativi, compilare a mano tutte le lettere di vettura, gestire il dopo spedizione con destinatari assenti, indirizzi errati o incompleti. Per due mesi e mezzo, il Podere Argo si è trasformato in un centro spedizioni, io e il corriere non c’era giorno che non ci vedevamo, e ho perso il conto di quanti rotoli di carta bollicinata siano passati da qui, quanto scotch, quanti metri di nastro.
Dopo le tante emozioni vissute durante l’estate, non avevo calcolato e preventivato tutto il calore, la riconoscenza, i ringraziamenti che avrei ricevuto con l’arrivo dei pacchi. Per settimane intere sono stata letteralmente inondata un’altra volta da messaggi e foto degli adottatori che avevano ricevuto i pacchetti, parole talmente belle e toccanti che più di una volta mi sono commossa. E’ stata un’altra iniezione di incoraggiamento, di riconoscimento che mi ha dato la forza di continuare anche quando le forze mancavano, e anche quando il ritmo di lavoro diventava davvero estenuante da sostenere da sola.
Ma ora passiamo a ciò che non ha funzionato di Adotta una lavanda bio, perché in qualcosa ho sbagliato. Sicuramente come ha rimarcato anche Fabio Volo, la prima cosa sono stati i prezzi troppo bassi, la cifra che avevo stabilito per le due adozioni era troppo bassa rispetto alla quantità e soprattutto alla qualità dei prodotti che offrivo, i costi di spedizione e l’enorme lavoro che c’era dietro di gestione e organizzazione delle adozioni, proprio per questo a settembre ho fatto il corso di Business Plan on line e nella nuova stagione ho alzato i prezzi.
Un altro problema è stata l’organizzazione delle spedizioni che si sono prolungate troppo, e per questo mi scuso e ringrazio tanto gli adottatori per la loro pazienza e comprensione. Troppe da gestire da sola senza strumenti adeguati, ma non me ne ero resa conto fino a quando non mi ci sono trovata dentro, per risolvere questo problema sto progettando per il 2017 di passare ad un vero e proprio ecommerce, che velocizzerebbe tutte le procedure.
Nonostante ciò se devo fare un bilancio tra i pro e i contro, vincono di gran lunga i pro, e io sono infinitamente grata a tutti gli impavidi adottatori che hanno deciso di prendere parte al mio grande sogno di ricreare un piccolo angolo di Provenza qui in Maremma. Perché senza di loro Adotta una lavanda biologica non esisterebbe. Grazie con tutto il cuore.
Ora non vedo l’ora di ripartire con il nuovo anno con ancora tante e tante emozioni, fioriture e lavande da vivere e da adottare.
Per concludere ecco alcune delle testimonianze degli adottatori gentilmente lasciate nel questionario anonimo di soddisfazione che gli ho mandato:
“come ho sentito Beatrice alla radio non ho esitato a chiamare… Forse era ancora in onda..e ho vissuto un’esperienza bellissima piacevole rilassante gioiosa profumata … E poi mi ha emozionato come ognuna di noi è stata adottata come amica da Beatrice e ci ha curate così come fa con la lavanda .. ??”
“Seguire per iscritto il processo di coltivazione è stato emozionante… era come se il profumo arrivasse davvero fino in casa mia ! Le parole di Beatrice mi hanno sempre incuriosita e resa così partecipe che sembrava quasi che della mia lavanda me ne stessi occupando io stessa ! Ringrazio moltissimo per il coinvolgimento, l’entusiasmo e gli ottimi prodotti ricevuti 🙂 !”
“Il regalo è stato una bella sorpresa, è interessante seguire passo passo tutto il processo, le foto ricevute sono meravigliose! E sono molto soddisfatta dei prodotti *.* grazie”
“Esperienza unica, curata e prodotti buonissimi! Da consigliare sicuramente!”
“Emozionante seguire la crescita, inebriante ricevere i prodotti”
“E’ stata una bellissima esperienza. Ho passato l’estate a pensare a come sarebbe stato ricevere i prodotti della “mia” lavanda. Quando sono arrivati ho provato un po’ di orgoglio, come se l’avessi curata personalmente.”
“Splendida idea e ottimi prodotti, bellissima anche la confezione, soddisfattissima, lo rifaró”
“Il profumo della lavanda è diventato il profumo della mia casa.”