Grazie, è stata una delle prime parole che ho imparato. Era la parolina magica insieme a per favore e prego che doveva seguire ogni favore o gesto benevolo che mi veniva rivolto. Così mi hanno insegnato i miei genitori.
Il significato della parola gratitudine invece, l’ho imparato solo crescendo. Apprezzare ed essere riconoscente per tutto ciò che la vita mi offre ogni giorno, per ogni piccola cosa qui ed ora, è qualcosa che sto imparando, a piccoli passi, negli ultimi anni.
La gratitudine, provare riconoscenza verso la persona (o la cosa) da cui si è ricevuto un bene, è un sentimento che ci fa focalizzare sulle cose positive della nostra vita, e se allenato e praticato abitualmente ci aiuta a ritrovare la pace interiore, la serenità, fa crescere la nostra felicità, e ci da una bella iniezione di energia, di fiducia e di ottimismo.
Nella nostra frenetica vita quotidiana è però un sentimento molto spesso dimenticato e sottovalutato, raramente ci soffermiamo a pensare e a riconoscere tutte le benedizioni e le ricchezze che riceviamo ogni giorno dalla vita. Siamo abituati a dare tanto, se non tutto, per scontato, e se non è la vita stessa, con i suoi eventi dolorosi, a darci un bello scossone e a renderci consapevoli di quanta fortuna disponiamo, difficilmente riusciremo a fare scaturire spontaneamente in noi la gratitudine.
Ecco perchè essa va allenata e praticata tutti i giorni, proprio come un muscolo, affinchè diventi a poco a poco un’abitudine, qualcosa di consolidato, dei nuovi occhi attraverso cui guardare il mondo per vivere una vita più felice, più ricca e più piena.
Ma in che modo possiamo allenare la gratitudine ?
– Ogni giorno possiamo annotare su un quaderno, al mattino appena svegli o prima di andare a letto, una lista di almeno dieci cose o persone per cui siamo grati.
– Durante la pratica della meditazione possiamo focalizzare la nostra attenzione su ciò per cui siamo grati nel qui e ora.
– Un’altra tecnica molto semplice ma allo stesso tempo molto potente che ho scoperto recentemente leggendo il libro I principi del successo di Jack Canfield è il Rampage of Appreciation o Furia di Apprezzamento. Un gioco che si può praticare dovunque vi troviate e che consiste nel fermarsi ad osservare ciò che vi circonda e a concentrarvi su un oggetto che vi piace e per cui provate gratitudine. E ora arriva il bello, dopo aver provato gratitudine per l’oggetto in se stesso, per le sue caratteristiche e per la gioia che ci provoca, dovete andare oltre l’oggetto fisico e provare gratitudine verso chi l’ha messo in quel posto, verso chi l’ha pulito e curato, verso chi l’ha acquistato e l’ha portato dov’è, dovete provare gratitudine per la persona che l’ha progettato, creato con le sue mani o fabbricato, per il materiale di cui è fatto, che si è donato per la realizzazione dell’oggetto, e così via. A mano a mano che praticherete il gioco, e diventerete consapevoli di quanta cura, attenzione, amore, passione, dedizione, lavoro, tempo c’è dietro un semplice oggetto, sentirete il vostro cuore espandersi e riempirsi di gratitudine, e vi troverete dentro un vortice di felicità, energia, amore, e positività.
Questo semplice gioco ha infatti il potere di renderci pienamente e profondamente consapevoli di quanto amore, energia e passione ci circonda, qualcosa che davanti ai nostri occhi tutti i giorni a cui però raramente prestiamo davvero attenzione, e se praticato anche solo per dieci minuti darà una piega completamente diversa alla nostra giornata.
Dopo averlo praticato più volte dentro casa ho deciso di portare il gioco fuori, all’aria aperta, in mezzo alla meravigliosa natura che mi circonda e di cui sono infinitamente grata. In questo modo posso unire l’utile al dilettevole, mentre espando e arricchisco la mia mente alleno il mio fisico.
La mia passeggiata della gratitudine, che a volte allunga il passo e diventa corsa, è diventato un momento solo per me, in cui m’immergo nella natura, focalizzo la mia attenzione su tutto ciò che mi circonda, sui colori, gli odori e i suoni. Mentre cammino ogni singola cosa, la più piccola e la più insignificante diventa oggetto della mia attenzione e della mia gratitudine, sono grata per lo stelo d’erba, per il suo verde brillante, provo gratitudine per il seme che l’ha fatto nascere, per la terra che l’ha accolto, per l’acqua che l’ha fatto germogliare, per le nuvole che hanno donato l’acqua, per il vento che ha trasportato il seme, per il sole che l’ha fatto crescere, e così via, in questo modo passo dopo passo, il mio sentimento si espande e si amplifica, tutto si unisce, si fonde, e io mi sento totalmente parte del grande e meraviglioso cerchio di amore che è la nostra vita.
E voi che tecniche usate per allenare la gratitudine ?
Una risposta
Più che allenarmi, lo pratico per tutte le mie passioni dalla cucina passando per il mondo vegetale all’arte in sé. Trovo che sia un’ottima maniera per rendersi conto di quanto siamo fortunati.
A presto