Cerca
Close this search box.

ORGANIC LAVENDER FARM AND AGRITURISMO IN MAREMMA TUSCANY

La smielatura: come estraiamo il nostro miele

Smielaturax2014xyx

Avete già visto il nostro miele millefiori pronto, invasettato, e vestito di nuovo, con le nuove etichette trasparenti a marchio biologico. Ma vi siete mai chiesti come si fa il miele, quali tipi di lavorazione sono necessarie per portare il miele, dalle arnie piene di api ai vasetti di vetro, quelli che vedete sugli scaffali dei negozi o dei supermercati ?

Quando porto gli ospiti dell’agriturismo a visitare il mio laboratorio di smielatura mi accorgo che quasi nessuno sa davvero come avvenga l’estrazione del miele , quali siano le sue fasi e gli strumenti utilizzati.

E come mi suggeriscono Viola e Ambra, molti bambini di città, non sanno neanche che il miele lo fanno le api.

Smielaturax201414

Oggi allora vi porterò con me in un viaggio all’indietro nel tempo, torneremo nel mese di luglio, quando per noi apicoltori arriva il momento più emozionante e gratificante, la smielatura, quando raccogliamo finalmente i frutti di un intero anno di lavoro e di cura delle nostre famiglie di api.

Le api ottengono il miele dal nettare o dalla melata e da ogni sostanza zuccherina raccolta sulle piante, che poi arricchiscono di sostanze provenienti dal loro corpo, trasformano, depositano nei favi e fanno maturare.

In primavera inoltrata e in estate, quando le fioriture sono al loro massimo e le api hanno abbondanza di nettare e quindi di cibo , noi apicoltori posiamo dei melari sopra al loro nido, cassette con telaini di cera che ci servono per raccogliere il miele che le api producono in eccedenza rispetto al loro fabbisogno, non togliamo invece alle api quello necessario per il sostentamento della famiglia.

Quando i melari sono riempiti di miele dalle api, e opercolati, ossia sigillati con uno strato di cera, ciò significa che il miele è maturo e pronto per essere estratto.  E’ a questo punto che dopo averli liberati dalle api i melari possono essere portati nella mieleria per procedere all’estrazione del miele.

Ed eccolo il nostro laboratorio del miele con tutti le attrezzature necessarie per estrarre il miele dai telaini dei melari:

  • Il Banco per disopercolare
  • Lo Smielatore
  • il Maturatore

LaboratoriomielePodereArgox

 DISOPERCOLATURA

– La prima operazione da fare quando si portano i melari in laboratorio è chiamata in linguaggio apistico disopercolatura, essa consiste  nel togliere lo strato di cera con cui le api chiudono e sigillano i favi. E’ necessario cioè aprire le celle in cui è immagazzinato il miele per permetterne la fuoriuscita e la sua estrazione.  Questa operazione viene fatta su un apposito banco in acciaio inox, detto appunto banco per disopercolare, sul cui fondo vi è una fitta griglia che trattiene la cera d’opercolo e lascia invece filtrare il miele che cola dai telaini disopercolati.

E’ qui che vengono messi i telaini, su un apposito leggio, una volta tolti dal melario,

Smielaturax201410

Smielaturax201411

Per togliere la cera che riveste il favo vengono usati i due attrezzi che vedete qui sotto: un coltello e una forchetta disopercolatori.

Smielaturax20149

La disopercolatura è un’operazione che io amo e che a noi apicoltori da una grande soddisfazione, è proprio ora che tocchiamo con mano il frutto del nostro lavoro e della nostra fatica.

Nonostante sia ormai da qualche anno che io la ripeto, ogni volta resto meravigliata dalla bravura e dalla precisione delle api. Ogni volta mi chiedo come facciano a costruire dei favi geometricamente perfetti, talmente perfetti che io anche dotata di riga e squadra avrei difficoltà a replicarli.

Smielaturax20141

Ogni volta mi emoziono e mi sento grata di avere il privilegio di trovarmi davanti ad uno dei più meravigliosi miracoli e misteri della natura.

Smielaturax20148

Smielaturax20142

MInuscoli insetti che sono capaci di creare meravigliosi capolavori, e in quel momento sono io a sentirmi davvero piccola di fronte a tanta bellezza e perfezione.

Smielaturax20144Viola e Ambra che mi hanno visto disopercolare e smielare da quando sono piccolissime e che in passato mi hanno anche aiutato, amano anche loro questo momento e ogni anno vogliono presenziare e assistere alle operazioni.

Smielaturax20141

Con la forchetta e il coltello libero le celle dallo strato di cera e faccio in modo che il miele sia libero di uscire.

Smielaturax20146

Smielaturax20145

Qui in basso vedete un telaino disopercolato a metà.

Smielaturax201412

Quando tutti i telaini sono disopercolati si passa alla seconda fase, quella della centrifugazione.

CENTRIFUGAZIONE

I telaini disopercolati vengono messi dentro ad uno smielatore, una centrifuga in acciaio inox che girando fa uscire, grazie alla forza centrifuga, il miele dai favi. Lo smielatore funziona a temperatura ambiente, per questo si dice che questa smielatura è a freddo, senza surriscaldamento del miele, in modo da mantenere le caratteristiche del prodotto inalterate. Io uso uno smielatore radiale a motore che può contenere fino a 9 telaini,  che io dispongo a raggera intorno all’asse centrale.

Smielaturax201413

Quando lo smielatore è tutto riempito, lo chiudo e aziono il motore facendo girare i telaini nei due sensi, orario e antiorario. La forza centrifuga fa uscire il miele dai favi che cade sul fondo dello smielatore.  Fino a qualche anno fa avevo uno smielatore manuale che girava con una manovella e tanto olio di gomito.

Quando i telaini sono completamente svuotati li rimetto dentro al loro melario e li riporto alle api così che li possano ripulire di tutti i residui di miele, saranno così pronti per essere riutilizzati nella stagione successiva.

FILTRAZIONE

Il miele caduto sul fondo dello smielatore lo faccio fuoriuscire attraverso l’apposito rubinetto e lo metto dentro a un secchio. A questo punto avviene la filtrazione del miele, in modo da eliminare le impurità ancora presenti, per fare questa operazione utilizzo filtri in acciaio inox di diverse misure, e una volta filtrato verso il miele dentro al maturatore a decantare, è questa l’ultima fase della smielatura.

La stessa operazione la faccio con il miele che si è depositato sul fondo del banco per disopercolare, raccolgo anche questo in un secchio di piccole dimensioni, lo filtro e lo verso dentro al maturatore.

La cera d’opercolo, la cera d’api più pura e più pregiata, rimasta sulla griglia del banco per disopercolare la lavoro e la riutilizzo in vari modi, come vi ho già spiegato qui.

DECANTAZIONE

La decantazione consiste nel far riposare il miele in grandi contenitori in accaio inox, chiamati maturatori, per almeno due settimane così da fare emergere in superficie le piccole impurità ancora presenti nel miele.

Smielaturax2014xxx

Trascorse le due settimane, prima di invasettare, faccio un’altra operazione chiamata schiumatura; questa consiste nell’eliminare la schiuma che si forma sulla superficie del miele,  composta da bollicine di aria formatesi durante la centrifugazione, ed eventuali impurità affiorate.

Ora il miele è davvero pronto per essere invasettato ed etichettato e per entrare nelle vostre case.

Etichettamiele2014x

 

 

Se ami la lavanda iscriviti alla Newsletter e ricevi subito un BUONO SCONTO del 15% sul tuo primo acquisto nello shop, due Ebook a tema lavanda e materiale utile su proprietà ed usi dei prodotti.

[mc4wp_form id=”13964″]

 

13 risposte

  1. Che meraviglia! Pensavo di mettere un paio di arnie nel mio terreno ma non so se è possibile farlo a livello amatoriale. A questo punto mi sembra abbastanza complicato. Non so se esistono macchinari del genere per una produzione solo familiare. Comunque siete davvero bravissimi!
    Un abbraccio
    Francesca
    P.S. Sono Cicabuma del blog “Una vita che mi somiglia” ma ho aperto un nuovo blog e cambiato account. Se ti va, ti aspetto nel nuovo blog.

    1. Ciao Francesca, certo che puoi farlo, esistono anche macchinari più semplici che io all’inizio usavo. Se hai bisogno di qualche consiglio io sono qui. Si ho visto il tuo nuovo blog, brava ! Un abbraccio e a presto, Beatrice

  2. Ho un’ arnia pronta a 10 favi e Delle Api che hanno fatto il loro nido in un vecchio muro di blocchi di cemento nel mio podere. Posso fare qualcosa per attrarre le api nell’ arnia? Aspettare che sciamano? O qualsiasi altra cosa possibile, hai qualche consiglio da suggerire. Grazie di cuore e complimenti per il tuo mirabile lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: Contenuto protetto da copyright