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ORGANIC LAVENDER FARM AND AGRITURISMO IN MAREMMA TUSCANY

La sciamatura: cos’è, come avviene e come si cattura uno sciame

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Maggio è il periodo in cui qui da noi le api sciamano, cioè abbandonano la loro arnia per andare a cercare un altro luogo dove vivere e moltiplicarsi. E’ un periodo molto impegnativo, fatto di continue chiamate di vicini o gente di zona che ha avvistato uno sciame e che mi chiede di recuperarlo, in qualsiasi ora o momento della giornata. Ma oltre ad essere impegnativo, è anche il momento più divertente del mio lavoro di apicoltrice. Negli anni mi è capitato di andare dovunque: sopra ad alberi, tra i tralci di una vigna, dentro a bagni e giardini di perfetti sconosciuti, appesa ad una persiana di una villa disabitata, per recuperare uno sciame fuggitivo. E ogni volta è una nuova sfida, una scommessa: riuscirò a convincere l’enorme grappolo di api ad entrare nella mia cassetta ?

La sciamatura è sicuramente il più spettacolare e noto fenomeno che riguarda il mondo delle api, ma perché le api sciamano ? E perché abbandonano la loro casetta per andarsene a vagabondare in giro e soprattutto a molestare le case, i giardini e le persone ?

In questo post cercherò di spiegarvelo.

Cos’è la sciamatura

La sciamatura è un fenomeno che fa parte del ciclo vitale annuo dell’alveare, essa avviene in primavera, quando tutti gli organismi viventi, piante e animali, sentono lo stimolo di riprodursi e di procreare e quando la fonte di cibo, i fiori, sono al loro apice.

Il superorganismo dell’alveare, al massimo del suo sviluppo, ha infatti come suo mezzo di riproduzione la sciamatura, ossia la divisione della colonia di api in una, lo sciame primario, o più famiglie.

Lo sciame che lascia l’alveare e inizia la sua nuova vita autonoma è composto da un gruppo più o meno grande di api operaie, con una piccola quantità di fuchi, e naturalmente l’ape regina. Le api che compongono questo sciame, di 12-18 giorni d’età, hanno le ghiandole della cera funzionanti e possono quindi costruire i favi della nuova casa.

Nello sciame primario, il primo nucleo che si stacca dall’alveare, vi è  la regina del ceppo d’origine, che abbandona l’alveare insieme alla maggioranza delle api giovani della famiglia, cinque o sei giorni prima che nasca la nuova regina, allevata dalle api operaie.

Come avviene la sciamatura

L’alveare si prepara alla sciamatura con un certo anticipo, le api operaie nei giorni che la precedono rallentano la loro attività di raccolta sui fiori, molte fra loro sostano nervosamente sul pradellino d’ingresso, altre si riuniscono in un grappolo, chiamato “barba”, davanti all’alveare. Sono invece le api esploratrici che in questa fase entrano in azione,  e che iniziano la ricerca di un luogo dove potersi trasferire con il nuovo sciame.  In questi giorni di febbrile e grande eccitazione nell’alveare, detta febbre della sciamatura,  il linguaggio della danza delle api viene utilizzato per comunicare da ape ad ape il luogo dove si trova la nuova dimora.

E’ arrivato finalmente il fatidico giorno, nelle ore più calde di una giornata di sole, una moltitudine di api bottinatrici esce dall’alveare in modo frenetico e caotico e si leva in volo formando una nuvola d’api che si sposta più o meno velocemente verso il luogo prescelto per posarsi. Riuscire ad assistere con i propri occhi a questo spettacolo della natura è una vera fortuna, io l’ho avuta già un po’ di volte.

Mi ricordo molto bene la prima, qualche anno fa, Viola e Ambra erano piccole, era un sabato mattina e insieme a delle loro amiche, eravamo nel campo di fagioli seminati, loro con un secchiello in mano pieno di fagioli, si divertivano a seminare un solco rimasto vuoto. Eravamo proprio al centro del campo quando all’improvviso abbiamo sentito un ronzio fortissimo avvicinarsi, proprio sopra le nostre teste, che aumentava spaventosamente d’intensità ad ogni istante, ma noi eravamo troppo prese dal nostro lavoro. Ad un certo punto Viola ridendo mi dice: “Mamma hai tantissime api sulla testa”, alzo gli occhi e vedo una gigantesca nuvola di api che stava transitando proprio sopra di noi, le mie api, i cui alveari erano a breve distanza, stavano sciamando. Tantissimo stupore e anche un po’ di paura, soprattutto per le bambine, ma come già sapevo, le api che sciamano sono molto docili ed è difficilissimo che pungano.  Subito contagiate anche noi dalla febbre della sciamatura, siamo subito partite all’impazzata, in una corsa frenetica, nella disperata speranza di riuscire a raggiungerle e  vedere dove andavano a posarsi. Mentre correvo ripensavo ai tanti racconti dei miei anziani vicini, di come da piccoli quando vedevano passare uno sciame si armavano di campanacci e di sonagli, per via della credenza che quello scampanellio potesse fermare lo sciame.

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Quei piccoli puntini che vedete sono tutte api di uno sciame in volo.

Qualche domenica fa, mentre stavamo lavorando nel campo di lavanda, ho avuto la fortuna di rivivere il momento del passaggio di uno sciame, l’ho potuto osservare bene in tutte le sue fasi, vedere quella nuvola disordinata trasformarsi, a poco poco, in un nitido grappolo vivo, e sentirne il forte rumore, inconfondibile. Questa volta poi non l’ho dovuto neppure rincorrere perché, per mia fortuna, si è andato a posare su un ramo di una pianta nel mio campo.

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Nella foto qui sopra vedete lo sciame ricostituito e formato, composto prima di tutto dalla regina, che si trova al centro, protetta da tante api operaie che prima di uscire dalla loro casa, l’alveare, si sono ben fornite di scorte di miele, così da avere il cibo necessario per iniziare subito, appena trovata la nuova dimora, la costruzione dei favi e per avere l’energia necessaria per soddisfare le prime necessità della nuova famiglia. E’ proprio perché sono così cariche di miele che le api durante questa operazione sono molto docili e manipolabili senza pericolo di essere punti.

Le api, infatti, dopo una fase iniziale di volo disordinato si dirigono tutte verso lo stesso punto e si mettono una sopra l’altra nello stesso posto, formando a mano a mano un insieme molto grosso, contemporaneamente il forte rumore lentamente si attutisce e tutto sembra fermo e immobile. Una calma apparente, perché le api esploratrici stanno facendo dei giri di ricognizione per trovare un luogo adatto dove stabilire la loro nuova casa. Se non ci fosse l’intervento di noi apicoltori, infatti, lo sciame cercherebbe una nuova sistemazione, per esempio la cavità di un albero, una frattura in una roccia, una crepa in un muro.  A casa di una mia amica, per esempio, le api avevano costruito la loro nuova casa sotto la sua vasca da bagno passando da una piccola crepa nel muro esterno e arrivando fino al bagno, vi potete immaginare quanto si potesse rilassare nella vasca da bagno, sentendo sotto di lei tutto quel ronzio.

Come si cattura uno sciame

ATTREZZI NECESSARI

  • tuta e maschera
  • affumicatore
  • spazzola per spazzolare le api dal ramo o da una pianta
  • un’arnia leggera, detta portasciami composta da cinque telaini, dotata di ampie prese d’aria a griglia che consentono lunghi spostamenti dello sciame senza pericolo di soffocamento. La sua leggerezza la rende inoltre adatta ad essere appesa in prossimità di sciami alti da terra.

La prima regola fondamentale quando si vuole prendere uno sciame è quella di avere molta calma e pazienza, per convincere le api ad entrare nella nostra cassetta ci possono volere pochi minuti come  tante ore Un’altra regola fondamentale è che bisogna farlo nelle ore centrali della giornata, evitando assolutamente di iniziare le operazione in tarda serata, perché le api devono avere il tempo di trasferirsi tutte nella cassetta.

Esistono poi varie tecniche per catturare uno sciame, che dipendono molto da dove è andato a posarsi, a seconda della situazione, la tecnica cambia.

Per ora vedremo la situazione più classica, ed anche la più facile, quella in cui uno sciame è andato a posarsi su un ramo di un albero, una situazione abbastanza frequente, e proprio quella che mi è capitata qualche domenica fa.

  • Se il ramo non è troppo grosso, con una mano si tiene il ramo e con l’altra lo si taglia, con delle cesoie o con un piccolo seghetto.
  • Poi molto delicatamente, cercando di non dare grossi scossoni, si adagia il ramo carico di api sopra all’arnia prendi sciami, sistemata a terra nei pressi dell’albero.
  • Dando dei colpi decisi al ramo, si fanno cadere le api sul fondo dell’arnia, e quando il ramo è stato liberato completamente o quasi, si può sistemare davanti all’ingresso dell’arnia. Esso conserva infatti ancora l’odore dello sciame che vi era attaccato e grazie ad esso farà da richiamo alle api in volo verso la nuova casa.
  • A questo punto si possono iniziare ad inserire i telaini, all’interno dell’arnia, gradualmente e assicurandosi che ciascuno sia ricoperto da uno strato di api.

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  • Davanti all’arnia, sul suo pradellino vedremo le api operaie che con l’addome sollevato richiamano le compagne, ciò significa che l’ape regina è entrata nell’arnia che con il suo feromone ristabilisce la coesione e l’organizzazione della nuova colonia.
  • Ora, aiutandosi con l’affumicatore, si possono spingere verso l’interno le api poste sul bordo dell’arnia e si può iniziare a chiuderla collocando il coprifavo e poi il coperchio.
  • Le api che sono ancora fuori e in volo avranno tempo fino a sera per riunirsi con la loro nuova famiglia.

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L’arnia portasciami potrà essere collocata nella sua posizione definitiva, allineata alle altre arnie, quando tramonta il sole e quando saremo sicuri che tutte le api sono rientrate a casa dai loro voli. Quest’operazione può anche essere fatta la mattina seguente, prima dell’inizio dei voli, ma assolutamente non più tardi, perché altrimenti le api, avendo memorizzato il luogo dove abbiamo lasciato l’alveare rischiano di perdersi per deriva o per disorientamento, e ciò significa una grossa perdita per il nostro alveare.

Quella famosa domenica di maggio, alla fine sono riuscita a convincere le api dello sciame ad entrare, ed ora la nuova famiglia è insieme a tutte le altre arnie, intenta a costruirsi la sua nuova casa 🙂

18 risposte

    1. Grazie mille per il premio !! Se ti interessano le api e vuoi diventare apicoltrice continua a seguirmi perché ho intenzione di pubblicare altri post sull’argomento ed anche una guida su come iniziare ad allevare api ! Ti aspetto allora al Podere Argo 😉 Beatrice

      1. Buon giorno, premesso che non capisco niente di apicoltura, mi piacerebbe sapere cosa fare quando come in questi giorni lavanda e rosmarino sono piene di api.

  1. salve
    per chi è apilcoltore posso capire che è un bello spettacolo vedere uno sciame d’api ma credimi chi sta in città è tutta un’altra cosa . andavo a stendere il bucato quando ho visto spuntare dall’angolo della casa uno sciame che si dirigeva nella mia terrazza ( dove ci sono ulivi gelsomini rose lavanda…..) e volavano tutte intorno ad un cipresso, non molto alto, sono corsa terrorizzata a vedere se il gatto era in camerina e immediatamente a chiudere sia porte che finestre. ho scattato diverse foto e ho chiamato il 115 per avere un consiglio sul da farsi, mi hanno detto di non uscire e controllare se fosse uno sciame di passaggio e al massimo domani di contattare un apicoltore, sono animali protetti, per fortuna mio consuocero ne conosce uno, speriamo che se ne vadano altrove! sono ancora terrorizzata… speriamo che mi passi
    saluti mariella

    1. Buongiorno Mariella, capisco lo spavento e la paura. Sicuramente uno sciame è più apprezzato da un apicoltore o da chi conosce bene le api, ma comunque ti assicuro che le api quando sciamano sono molto docili. Qui in campagna ci sono passati tante volte sulle nostre teste, anche quelle delle mie bambine da piccole, e non hanno mai punto nessuno. Comunque per precauzione hai fatto bene a chiudere tutto e a non uscire. Sei riuscita poi a liberartene ? Un caro saluto, Beatrice

  2. Ciao. Qualche mese fa uno sciame a deciso di costruire il suo alveare vicino al muro di casa mia a circa 4 metri di altezza, fin qui tutto bene, io non do fastidio a loro (le guardo da lontano con rispetto) loro non danno fastidio a me, se ne stanno dietro casa nel loro enorme (in pochi mesi e diventato enorme) alveare.
    Stamattina però sentivo un gran ronzio e ho visto che stavano sciamando, e mi chiedo se sia possibile che già sciamino via? alcune api sono ancora qui vicino all’alveare, e mi domando se sia possibile che una metà resti qui e magari una metà e andata via con qualche nuova regina, e possibile sia cosi? altrimenti quale può essere il motivo dello sciamare in questo periodo?
    Grazie. Saluti Anna M.

    1. Signore caro mi scusi io abito in un giardino composto da tanti alberi da frutto che ricordano alcuni anche i miei nonni quindi quasi secolari, ho uno sciame di Api gironsolando in rete posso dire che è uno sciame, ora il punto è questo ho fatto a botte con i miei di vecchia abitudine per non farlo abbattere e bruciare si sa di solito si fa cosi, si prende di sera mentre dormono e con il bruciatore si brucia ovviamente stando attenti. Io lo voglio rimanere li dovè non voglio ne darlo a qualcuno li deve stare perchè fastidio tanto non ne da almeno fino a quando non saranno di nuovo mature le arancie e parliamo di Febbraio 2017 sono Tarocchi quindi vengono tardi, la pianta non ha bisogno di essere potata perchè è stata fatta l’operazione l’anno scorso quindi le Api starebbero tranquille. Quello che vorrei chiedergli ora ma se lo rimango cosa succede??? in inverno se ne vanno?? può diventare piu’ grande?? mi potrebbero infestare le altre piante e venire poi sotto casa? ma la cosa principale e quella di sapere se tutto questo avrà una fine in modo tale che io poi tolga senza pericolo l’alveare, oppure rimangono li per sempre e li dopo sarebbero …………………… grazie a buon rendere.

  3. Carissima Beatrice,
    Grazie tantissimo per il tuo affascinante racconto. Io abito a Berlino in Germania e da 5-6 anni conviviamo con le api che hanno sfruttato un insenatura nel nostro tetto (probabilmente non ben isolato) per costruirvi il loro nido.
    Ogni anno sciamano e come hai ben raccontato tu ogni volta é uno spettacolo impressionante e meraviglioso, all´inizio eravamo un po impauriti ma ora fanno parte della famiglia e mi dispiacerebbe non averle accanto.
    Proprio ieri hanno sciamato e mi chiedevo, visto che hai parlato di api esploratrici, se ponessi un alveare su tetto del mio garage che si trova sotto la parte del tetto abitata dalle api.. c´é la possibilitá che lo sciame l´anno prossimo entri nella casetta?
    Carissimi saluti.

    1. Ciao Antonio,
      Puoi provare a mettere un arnia nelle vicinanze del nido, però non ti assicuro la buona riuscita perché sono le api che decidono cosa fare.
      In bocca al lupo e tanti cari saluti anche a te !
      Beatrice

  4. Ciao Beatrice,
    Mi interessa sapere,quanto temo passa da quando le api iniziano a costruire le celle nei telaietti,alla raccolta del miele.È da pochi giorni che ho un arnica in campagna,le api ci sono entrate da sole,stanno costruendo le celle. Non essendo molto pratico,volevo delle spiegazioni in merito. Grazie buona domenica

    1. Ciao Giuseppe, è difficile risponderti perchè ci sono molte variabili possibili, per esempio il tempo, la presenza di fioritura, la forza e la grandezza della famiglia ed anche dalla regina. Se conosci qualche apicoltore nelle tua zona io chiederei aiuto a lui. Un saluto, Beatrice

  5. ho catturato uno sciame era su un rametto di ulivo ed è stato facile erano le 11 del mattino. Sono rientrate tranquillamente nel pigliasciami e dentro c’erano dei telaini nuovi e usati con miele in cellette chiuse, La sera il pigliasciami è stato abbandonato perchè?

  6. Perfetto io sono Stato all attenzione di uno sciame nella ca na fumaria e tutto si risolto alla meglio

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