Oggi faccio un tuffo nel passato, a luglio dell’anno scorso per la precisione, e vi porto a Tuscania in occasione della Festa della Lavanda.
Che io sia follemente innamorata della lavanda credo traspaia da ogni angolo del blog, quindi non sto neppure a ripeterlo. Quando ho saputo che a Tuscania c’era la festa della pianta che più adoro in assoluto non potevo non andarci. La festa della Lavanda era anche una buona scusa per visitare Tuscania, in cui non ero mai stata, se non di passaggio sulla strada per Roma.
In occasione di questa festa l’antico borgo viene addobbato e decorato con i fiori di lavanda e con teli viola. Molti negozi poi allestiscono degli stand temporanei esterni a tema lavanda.
Mi ricordo ancora il caldo afoso di quel pomeriggio estivo, la curiosa sensazione di passeggiare in un borgo dove il tempo pare essersi fermato e la grande gioia nel vedere un intero paese vestito di viola.
Un inebriante profumo di lavanda ovunque.
E tante belle idee da copiare.
Il tutto in una cornice magica e molto suggestiva. Tuscania quel giorno mi ha colpito e affascinato quasi quanto la lavanda.
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Tuscania sorge, come tutti i paesi di questa zona del viterbese, su sette promontori di roccia tufacea tra i fiumi Marta e Capecchio. Da qui si domina e controlla la valle del Marta, un’importante via di comunicazione e transumanza che univa, fin dalla preistoria, il lago di Bolsena con il mar Tirreno, nei pressi dell’attuale Tarquinia.
Ai giorni nostri Tuscania è tristemente famosa per la violenta scossa di terremoto che la colpì nel 1971 e che ridusse l’antico borgo in un cumulo di macerie.
Due leggende mitologiche narrano la nascita della città, nella prima è Ascanio il suo fondatore, sul luogo del ritrovamento di dodici cuccioli di cane (da cui il nome latino Tus-cana), nella seconda sarebbe stato Tusco, figlio di Ercole e di Araxe, a fondare Tuscania.
Passeggiando nel centro storico di questo delizioso borgo abbiamo potuto ammirare i palazzi, le torri medievali, le chiese e le fontane barocche che lo compongono. Ovunque vi erano scorci meravigliosi come per esempio la piazza del Comune, circondata da coperchi di sarcofaghi etruschi, da cui si domina l’antichissima fonte delle Sette Cannelle, il palazzo Baronale e un tratto della cinta muraria. Ma è il parco Tor di Lavello che sicuramente offre il più bel panorama di Tuscania.
La Fontana delle Sette Cannelle, conosciuta anche come Fontana del Butinale, così detta perchè l’acqua esce dalla bocca di sette mascheroni, è la più antica fontana della città. Fu completata nel 1309 per meglio servire le esigenze della città, e pare che la sua sorgente alimentasse le terme romane esistenti presso la chiesa di Santa Maria Maggiore. La scorsa estate era purtroppo coperta da un’impalcatura perché in fase di restauro.
Lasciato il centro storico abbiamo ripreso la macchina diretti verso il colle della Civita dove si erge maestosa la Chiesa di San Pietro con le sue due torri.
La chiesa è uno degli esempi più suggestivi del primo stile romanico. L’elegante facciata con le bianche decorazioni marmoree che risaltano sul tufo dei possenti muri perimetrali è decorata con un meraviglioso rosone contornato da un complesso apparato iconografico. La facciata della chiesa si affaccia su uno spiazzo erboso tra il palazzo dei canonici e le possenti torri di difesa (ne sono rimaste tre, a testimoniare l’importanza strategica dell’area) mentre l’altissima abside si staglia verso il vicino centro abitato. Purtroppo tutto il complesso era chiuso e completamente deserto, non abbiamo quindi avuto la possibilità di visitarne l’interno. Ho scoperto che questa chiesa così imponente e suggestiva è stata una location cinematografica per molti capolavori cinematografici tra cui: L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, Otello di e con Orson Welles, Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini, Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, Nostalghia di Andrej Tarkovskij e Francesco di Liliana Cavani.
Abbiamo ripreso la macchina e siamo scesi più in basso, ai piedi del colle, per visitare la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Anche questa era chiusa e deserta, abbiamo solo potuto ammirare, attraverso le il cancello, la sua maestosa facciata composta da tre portali finemente decorati.
E il suo ricco rosone circondato dalle sculture dei quattro evangelisti.
Una giornata indimenticabile, all’insegna del fiore che amo, in un borgo che vi consiglio di visitare.
Informazioni
Tuscania, comune della provincia di Viterbo, dista dall’Agriturismo Podere Argo km 47. Nella nostra Mappa potete visualizzare esattamente dove si trova Tuscania e il percorso da fare per raggiungerla da qui.
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0 risposte
Luogo incantevolmente odoroso!
Bello Bea, brava!
interessante festa. Sicuramente Tuscania è proprio un bello scenario…In Provenza e dintorni (Francia) alla lavanda ci tengono parecchio e sono molto attivi nel commercio ecc.
Magari nel Lazio ci si può impegnare di più…