Ieri siamo stati alla Fiera dei Campanelli ad Acquapendente, una cittadina della provincia di Viterbo a 12 km dal nostro podere. Qui in zona è un appuntamento a cui non si può mancare, una tradizione che si perde nel tempo e di cui i miei vicini mi parlano da sempre. E’ una Fiera antica, anzi millenaria.
Già nel 1150, infatti, i pellegrini, provenienti da ogni parte d’Europa,di ritorno dalla Terra Santa usavano fare una visita di omaggio al Pontefice durante la domenica in Albis, “in bianche” quella successiva alla Pasqua. Nel loro lungo cammino verso Roma i pellegrini sostavano a riposare ad Acquapendente e qui ne approfittavano per commerciare o barattare catenine e monili portati dall’Oriente. Per attirare l’attenzione dei passanti i pellegrini usavano appendere al collo dei loro animali da soma dei campanelli, ecco spiegato il nome della Fiera. Il graduale diminuire dei pellegrini nel tempo, specie dopo le Crociate, fece sì che Acquapedente decise di istituzionalizzare la tradizione della Fiera, per non perdere il beneficio che la città traeva dall’afflusso di gente di una vasta zona circostante, attratte dalla curiosità di vedere i pellegrini, sentirne raccontare le vicissitudini e di acquistarne le chincaglierie.
Così dal 1150 ad oggi questa tradizione si è incredibilmente mantenuta. Certo evolvendosi, da fiera prettamente agricola, ora è diventata quasi un enorme mercato. Ma qua e là, a chi li sa cogliere, si scorgono ancora tracce del passato e di tradizioni che vanno via via scomparendo.
Nella Fiera dei Campanelli naturalmente non possono mancare loro, i campanelli di coccio, i protagonisti indiscussi della giornata. Qui si possono trovare di tutti i colori e di tutte le forme, moderni sostituti delle campane di metallo usate anticamente dai pellegrini sugli animali da soma.

Questa Fiera, dato il periodo in cui cade, all’inizio di Primavera, è anche l’occasione per tutti gli orticoltori e gli amanti dei fiori per fare scorte di piantine di ogni tipo e colore.
Il banco che le mie bimbe preferiscono in assoluto è quello dove vendono animali di ogni tipo, uccelli, pesci e tartarughe.
A me piace girare tra i banchi e scoprire cose insolite, belle, colorate e profumate.
E mentre passeggio per un attimo, chiudendo gli occhi, provo ad immaginare la meraviglia e lo stupore che dovevano provare gli abitanti di Acquapendente quando nel 1150, venivano a questa fiera a comprare oggetti esotici e ad ascoltare racconti da “mille e una notte”.
7 risposte
Bella fiera campagnola!!! E begli asparagi!!!
😉 Buoni gli asparagi !
Questa fiera mi dispiace davvero tanto di averla scoperta soltanto adesso. Sicuramente era bellissima!
Sì molto bella ! C’è tutti gli anni la domenica dopo Pasqua, ci puoi andare l’anno prossimo 😉
E chi non ci è stato almeno una volta? E’ un must della nostra zona!!!
🙂
Una fiera bellissima, la foto con tutti i campanelli è spettacolare….che belle cose ci sono in giro per l’Italia..Ciao
Ciao Elena, grazie sono contenta ti sia piaciuta. Sei mai stata da queste parti ?