Quest’anno per Pasqua ci siamo concessi una mini vacanza, una gita di poche ore all’Isola del Giglio. Quest’isola stupenda nel mare Tirreno, davanti al promontorio dell’Argentario, dista 2 ore da casa nostra. Un’ora di macchina circa per arrivare a Porto Santo Stefano e poi un’ora di traghetto. Ma il viaggio ne vale davvero la pena.
Vi avevo già detto di quanto sentissi il bisogno di rivedere il mare, come se dopo questo lungo inverno piovoso e meravigliosamente verde, i miei occhi fossero alla ricerca del blu. Un blu che solo il mare può regalare.
Amo il luogo dove vivo, ma ogni tanto sento il bisogno di cambiare aria, di spostarmi, per riuscire a vedere le cose da una prospettiva diversa.
Arrivati a Porto Santo Stefano siamo saliti sul traghetto accolti da un gabbiano, talmente a suo agio e sicuro di sé sulla nave, che sembrava il nostro capitano.
E noi fiduciosi ci siamo lasciati guidare dal nostro accompagnatore pennuto, abbiamo lasciato la costa e abbiamo iniziato la nostra navigazione.
Ecco in lontananza Porto Santo Stefano.
Qualche barca a vela impegnata in una regata.
E poi arrivati all’Isola del Giglio c’è stata l’unica nota stonata della giornata, la Costa Concordia adagiata su un fianco, quasi fosse addormentata. Mi ha messo tanta tristezza vederla, pensare alle vittime del naufragio, ai danni provocati all’ambiente e al mare, e a quanto lavoro ci vorrà per toglierla da qui.
Siamo scesi a terra all’Isola del Giglio solo per un paio d’ore, giusto il tempo per fare un giro del Porto, curiosare tra le botteghe e i negozi.
Fare una merenda, bere un caffé e poi alle 7 abbiamo preso l’ultimo traghetto del giorno e siamo tornati a casa.
Una Pasqua diversa, che mi ha dato tanta energia, tanta luce e tanta gioia.
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brave ragazzuole!!!!
😉